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Spolia, rivista dedicata a informazioni, studi e ricerche sul Medioevo

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Sabatini Giuseppe
Chi sa - storie di Pescocostanzo
Il testo è stato gentilmente fornito dalla casa editrice Leandro Ugo Japadre, con il consenso dell'Autore.
Samek-Lodovici V., Casadei F., Fiorentino G.
Italiano che parliamo (L')
vedi sotto Casadei F.
Serra Renato
senso del silenzio (Il)
Ultime lettere - Esame di coscienza di un letterato
Per gentile concessione della Fara Editore s.a.s. di Alessandro Ramberti & C.
"Ora, i conti non sono ancora fatti: quest'anno mi par quasi che la partita sia più seria. Non per le difficoltà materiali; che sono meno gravi delle altre volte. C'è solo un anno di più; ed è una cosa gravissima. Un anno di più con le stesse solite cose, ripetute ancora una volta, e che non si possono ripetere più come le stesse. Sono io che m'accorgo di aver trent'anni, o le donne se ne sono accorte o i sassi della strada? Dio lo sa."
E-text del 11 maggio 1996.
Stendhal (alias Henri Beyle)
Badessa di Castro (La)
Scritta nel 1839 fa parte delle novelle ispirate a cronache italiane del Rinascimento. Stendhal ricerca nella storia italiana esempi di "energia", cioè di passionalità e di istinto. In particolare, per quanto riguarda l'amore e le figure femminili, l'Italia gli offre il motivo di una ricostruzione ideale di un Rinascimento ricco di individualità e di lotte.
Svevo Italo (alias Ettore Schmitz)
coscienza di Zeno (La)
L'ultimo e il più famoso romanzo di Svevo, una lunga canzonatura dell'allora nuovissima psico-analisi, ambientato nella Trieste austriaca degli anni immediatamente precedenti la prima guerra mondiale.
Senilità
Scritto nel 1898 ha per protagonista un uomo abulico e infelice, incapace di affrontare la realtà e che ad essa costantemente soccombe, ma che al tempo stesso tenta di nascondere a se stesso la propria inettitudine, sognando evasioni, cercando diversivi, giustificazioni e compensi. Attraverso una lucida analisi dei processi dell'inconscio, delle sue canalizzazioni e delle sue mascherature Svevo smonta l'io del protagonista, rivelando le complesse stratificazioni della psiche umana, la sua fluente instabilità, in cui passato e presente, ricordi e desideri si intrecciano e si condizionano reciprocamente.
E-text del 10 dicembre 1995.
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Tasso Torquato
Gerusalemme liberata
E-text del 8 agosto 1996.
 
Tassoni Alessandro
La Secchia rapita
E-text del 18 giugno 1997.
Tolstoi Lev Nikolaevic
Confessione
Il più importante di un gruppo di scritti autocritici e di polemica verso la chiesa ortodossa in cui trovò espressione la crisi morale di Tolstoi (1882). La tormentata lotta del grande scrittore russo nella ricerca drammatica e poetica del senso della vita.
Tozzi Federigo
Bestie
Il testo è stato gentilmente fornito dalla casa editrice Carlo Mancosu.
E-text del 14 aprile 1996.
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Vailati Giovanni
Alcune osservazioni sulle questioni di parole nella storia della scienza e della cultura
Per gentile concessione della Fara Editore s.a.s.
E-text del 14 marzo 1996.
Verdi Giuseppe
Rigoletto
Libretto di Francesco Maria Piave.
E-text del 22 luglio 1996.
Verga Giovanni (biografia)
Malavoglia (I)
Scritto nel 1881 è il primo romanzo dell'incompiuto ciclo "I vinti", ed è considerato il capolavoro della letteratura verista. Verga supera il bozzettismo veristico per contribuire in modo fondamentale alla creazione di una tradizione narrativa realistica in Italia. Nella storia del declino dei Malavoglia egli dà una rappresentazione lucidamente critica della crisi di una civiltà arcaica investita da nuove, spietate leggi economiche. Il suo attaccamento ai valori più autentici di quella civiltà (la famiglia patriarcale, la casa del nespolo) si accompagna alla condanna dei suoi colpevoli ritardi; ma su tutto domina un pessimismo di fondo, un senso di immobilità e immutabilità dei destini sociali e umani che è in netto contrasto con gli ottimismi trionfanti della borghesia italiana postunitaria.
E-text del 10 dicembre 1995.
Mastro Don Gesualdo
Edito nel 1889, seconda parte dell'incompiuto ciclo de "I vinti", Mastro don Gesualdo ha sicuramente un respiro più ampio rispetto a "I Malavoglia". Il tema è quello dell'alienazione borghese, affrontato in diversi quadri che raccontano l'ascesa sociale, e l'umiliazione, del protagonista, anch'esso alla fine "vinto" nonostante il suo lavoro di una vita ed i denari accumulati.
E-text del 11 aprile 1996.
peccatrice (Una)
Un romanzo giovanile del Verga (il suo primo racconto lungo: è del 1886). D'ispirazione romantica, più tardi ripudiato dall'autore, che nel 1890 tentò di opporsi alla ristampa.
E-text del 15 aprile 1996.
Storia di una capinera
È la triste storia di una giovane, avviata controvoglia dal padre al convento. Scritto in forma epistolare, racconta l'angoscia per una reclusione innaturale, l'innamoramento ed infine la follia della protagonista.
Tutte le novelle
La collezione completa di novelle di Giovanni Verga, tra le quali la raccolta pubblicata nel 1880 con il titolo "Vita dei campi". Il mondo elementare degli umili si sostituisce a quello artefatto della società oziosa e romantica dei suoi primi romanzi e lo stile diventa agile e scarno. Pur mutando tono e personaggi la passione rimane il movente principale dell'azione: l'ardore dei sensi, la gelosia e la vendetta sono le forze oscure che determinano il tragico destino dei personaggi. Vale la pene spendere due parole anche a proposito della raccolta, pubblicata nel 1883, con il titolo di "Novelle Rusticane". Può considerarsi un'anticipazione di "Mastro don Gesualdo", di cui condivide il motivo dominate: l'attaccamento alla "roba". Dal pathos violento delle novelle della "Vita dei campi" si passa qui a un umorismo doloroso in cui l'impeto delle passioni è irriso dall'inflessibile durezza del destino.
L'archivio integra e sostituisce sei-racc.zip.
E-text del 28 gennaio 1996.
Verri Pietro
Osservazioni sulla tortura e singolarmente sugli effetti che produsse all'occasione delle unzioni malefiche alle quali si attribuì la pestilenza che devastò Milano l'anno 1630
Scritto tra il 1770 e il 1777, ma pubblicato postumo, è la ricostruzione, dai verbali originali, del processo a Giangiacomo Mora e altri, accusati di diffondere la peste. L'autore, illuminista settecentesco, amico e collaboratore di Cesare Beccaria, utilizza la vicenda come esempio per una forte polemica contro la tortura ed il suo uso giudiziario, all'epoca ancora in uso nello stato milanese. Questo testo ha ispirato il più noto "Storia della colonna infame" del Manzoni.
E-text del 26 novembre 1995.
Voltaire (alias François Marie Arouet)
Candido ovvero L'ottimismo
Libello allegorico-filosofico, scritto in polemica con Leibniz ed il suo "migliore dei mondi possibili", è rimasta l'opera più famosa di Voltaire.
E-text del 29 aprile 1996.
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